ALLA RICERCA DELL’ UMANITA’ PERDUTA

Muore a poco a poco l’ umanità. Indifferenti e insensibili, è cosi che qualcuno sta tentando di renderci, facendoci abituare ai naufragi, alla morte come fosse la cosa piu’ normale che esista, ma davanti alla morte dei nostri fratelli che tentano di giungere sulle nostre coste non si può rimanere distaccati; 117 uomini, donne e bambini annegati nel mare dell’impassibilità totale degli Stati che si affacciano nel Mediterraneo. Ennesima tragedia annunciata. E mentre si dibatteva sulla competenza dei soccorsi si consumava la tragedia. Quante croci nel cimitero del Mediterraneo vedremo ancora se non si interviene subito?

Tombe nel mare, corpi senza nome alla deriva, storie di uomini e di donne che si intrecciano, sogni che si infrangono sugli scogli, occhi che guardavano l’orizzonte, sognando un futuro migliore. Si fugge dalla fame, dalle guerre, dai paesi dove non esistono idiritti umani ma si trovano davanti a porti chiusi e al pugno duro di alcuni ministri. Finchè non cambierà la politica, finchè non si accoglieranno i rifugiati e i richiedenti asilo e non si riacquisterà l’ umanità perduta non potremo mai più definirci umani.