DON GIUSEPPE COLAVERO, MAESTRO DI ACCOGLIENZA

Ho conosciuto don Giuseppe Colavero nel settembre 2010. Un ragazzo afghano che assistevo legalmente aveva compiuto la maggiore età e non poteva più rimanere nella struttura per minori che lo ospitava. Chiamai Don Giuseppe il quale si dichiarò subito disponibile ad accogliere il giovane, dandomi appuntamento presso la struttura da lui fondata sita sulla Strada Provinciale Lecce-Maglie, il Centro Giovanile Internazionale AGIMI Eurogiovani, che accoglieva cittadini stranieri e senza fissa dimora. Una struttura grande, ben strutturata, che mi fece visitare raccontandomi i particolari di ogni spazio, di ogni stanza, di ogni salone, compreso l’ ampio giardino ricco di vegetazione. Era fiero di quella struttura e dei ragazzi albanesi con cui l’ aveva tirata su, essendo stato tra i primi sacerdoti ad accogliere i profughi albanesi in occasione dello storico esodo degli anni 90.

Dopo quel primo appuntamento ci siamo rivisti spesso. Mi raccontava delle sue lotte e delle sue battaglie. Di tutte le volte che aveva dovuto battere i pugni sul tavolo contro la miopia della politica. Un Maestro di accoglienza. Un uomo pragmatico, che lasciava alle parole un ruolo secondario, anteponendo i fatti e privilegiando l’ azione. Nell’ attuale momento storico, dove la parola “accoglienza” viene utilizzata come slogan elettorale o come tema di agende politiche, seminari, dibattiti, tavole rotonde, cene sociali in cui si dibatte (e si mangia!) senza poi accogliere mai, Don Giuseppe Colavero costituisce l’ esempio da seguire: lui accoglieva e basta. Senza se e senza ma. Senza chiacchiere e senza vaniloqui. Con la determinazione e la convinzione assoluta che quella era, e rimane, la strada maestra, e che i diritti umani non possono mai costituire oggetto di baratto. Un uomo esemplare per me, un Maestro che ha indicato la via. Adesso che non c’ è più cerco di compensare la sua assenza recuperando con la memoria ogni sua parola, ogni più piccola espressione del suo volto durante le nostre chiacchierate, affinchè siano ancora per me da insegnamento, affinchè possano guidarmi nelle complesse sfide che la tutela dei diritti umani comporta. Sforzandomi di essere all’ altezza del Suo insegnamento. Con infinita, eterna, gratitudine.

Avv. Castrignanò Cosimo, Presidente Cidu Aps