VILIPENDIO DEI DIRITTI UMANI

Alla luce delle recenti esperienze con i Paesi totalitari di fede islamica, bisognerebbe introdurre, de iure condendo, un nuovo reato nel Codice Penale: il “vilipendio dei diritti umani”. Un reato che sussisterebbe allorquando si ignora o peggio si nega l’ esistenza di tali diritti e la loro inalienabilità. I Mondiali di Calcio che si inaugurano oggi nel Qatar rappresentano l’ esempio massimo di come i diritti umani siano al contrario perfettamente alienabili e barattabili con il denaro. Perchè si sa, i regimi totalitari islamici, quando non pagano, sono cattivi, perseguitano gli omosessuali e le donne, sfruttano gli operai fino alla morte, maltrattano gli animali ed uccidono i cani, avvelenano il clima e l’ ambiente e nn ti fanno bere neanche un goccio di alcool: sono pertanto inferiori agli occidentali, che invece hanno a cuore predette libertà fondamentali e ne sono fieri paladini. Ma quando pagano miliardi di dollari, beh, forse chissà, questi regimi tutto sommato si stanno impegnando, dobbiamo rispettare la loro religione, forse gli omosessuali e le donne non se la passano poi così tanto male, gli animali sono pur sempre animali, i morti sul lavoro è probabile siano stati causati dal gran caldo e l’ alcool in eccesso fa male. E così’ l’occidente si prona spogliandosi di ogni presunta civiltà e di ogni residua dignità, come successo in occasione dei Mondiali di Calcio del Qatar, monumento all’ oblio della ragione e al perseguimento del bieco profitto. Mi chiedo dove siano le femministe dei tempi moderni e le associazioni Lgbtq+ di tutto il mondo, pronti a manifestare per molto meno e per motivi talvolta inconsistenti.

Bene, se esistesse siffatto reato di vilipendio, ci sarebbe una sfilza di imputati eccellenti. Sicuramente il primo della lista sarebbe il Presidente della Fifa Giovanni Vincenzo Infantino, dirigente sportivo svizzero con cittadinanza italiana, che nella delirante Conferenza stampa di ieri ha dichiarato: “Oggi mi sento Qatarino. Oggi mi sento arabo. Oggi mi sento africano. Oggi mi sento gay. Oggi mi sento disabile. Oggi mi sento un lavoratore migrante”. Davvero. Ha detto proprio così. Stupefacente come si riescano ad offendere tante categorie di persone con una semplice dichiarazione. Ad oltraggiare la memoria di tanti morti per disumanità. Mentre, con una punta di malcelata ammirazione, l’ occidente resta a guardare. Scodinzolante davanti alla più ricca potenza islamica del mondo.